La Terra, posto favoloso e ricco di sorprese che ci sostenta, che ci nutre, che ci fornisce energia.
Energia che si propone sotto diverse forme e che, nel corso dei secoli, ha assunto sempre maggior importanza nella vita delle persone, accompagnandole nel progresso e piegandosi alle nuove invenzioni.
L’energia geotermica è un’energia alternativa, pulita e rinnovabile, nota fin dagli antichi romani, e generata e conservata all’interno della Terra e derivante dalla formazione del pianeta e dal processo di decadimento radioattivo di alcuni elementi presenti all’interno dello stesso.
Secondo i dati del report IRENA 2019, il geotermico contribuisce alla capacità globale delle rinnovabili con 13 GW di energia verde e, a seguito della Conference of Parties del 2015 di Parigi, ha visto la luce la Global Geothermal Alliance, iniziativa atta a incentivare tutti i Paesi aventi territori geotermici a dare la precedenza a questa fonte rinnovabile al fine di accelerare il processo di transizione energetica.
Utilizzata in passato prevalentemente come fonte di calore, oggi invece è associata alla produzione di energia elettrica e, in questo, l’Italia è stata pioniera.
Il nostro Paese ha, da fonte Enel Green Power, “un potenziale di energia geotermica estraibile e sfruttabile che si stima valga tra i 500 milioni e i 10 miliardi di tonnellate di petrolio equivalente. Vale a dire, tra i 5.800 e i 116mila terawattora di energia, a fronte di un fabbisogno annuo di poco superiore ai 300 terawattora. Insomma, basterebbe estrarre una piccola frazione di quell’energia per soddisfare interamente tutta la domanda interna. Anche perché questi dati si limitano alla fascia superficiale, entro i primi 5 chilometri di profondità.”
Punta di diamante della rinnovabile è Larderello, in Toscana, dove nel 1904 il principe Piero Ginori Conti sperimentò il primo generatore geotermico e dove, ora, l’Enel Green Power gestisce il più grande impianto geotermico d’Europa, generando un indotto che consente di rispettare gli obiettivi di sviluppo prefissati per il geotermoelettrico.
Sempre da fonte Enel Green Power, “già a fine 2019 l’Italia ha superato abbondantemente l’80% del piano da concludersi entro fine 2020, mentre al di là del Portogallo (appena sotto il 40%) tutti gli altri Paesi europei non hanno raggiunto nemmeno il 20% dell’obiettivo.
Non altrettanto virtuosa è invece la parte di utilizzo diretto del calore proveniente dal sottosuolo, che come già anticipato resta minoritaria in Italia. La percentuale di sviluppo a fine 2019 è arrivata al 43% dell’obiettivo 2020, e in termini assoluti di energia raccolta sono più avanti la Germania, la Francia e l’Ungheria.
Tra le caratteristiche che rendono il geotermico una fonte rinnovabile particolarmente vantaggiosa a livello di sistema paese c’è l’occupazione indotta. I cosiddetti green job generati dal comparto, infatti, sono molto di più a parità di potenza generata. Secondo uno studio italiano condotto dal Gestore dei servizi energetici, ciascun megawatt di potenza geotermica installato e mantenuto crea 34 posti di lavoro, contro i 19 dell’eolico e i 12 del fotovoltaico. Se con circa 900 megawatt installati si hanno 2mila persone impiegate stabilmente (a cui vanno aggiunti gli impieghi temporanei), nel caso fosse raggiunto l’obiettivo di raddoppiare la potenza installata si arriverebbe a 4mila impieghi stabili, e a un totale di 30mila posti di lavoro distribuiti sui vari anni.”
La PTS-MED, da sempre attenta all’impatto ambientale, ha da poco vinto la gara d’appalto esclusiva di Enel Green Power per servizio di TRS, convogliando le sue energie su questo progetto al fine di poter contribuire de facto nella realizzazione degli obiettivi relativi alla produzione e all’utilizzo delle rinnovabili.
La PTS-MED, pioniera del settore, si pregia di poter collaborare con Enel Green Power e di assumere così un aspetto sempre più green e al passo con i tempi, di garantire nuove attività lavorative ai propri dipendenti e ai propri fornitori contribuendo così a potenziare sempre più l’indotto geotermico.
Dritti al bersaglio, sempre.